Non solo donna…la vanità è anche Maschile!
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“Le passioni più violente ci concedono qualche volta delle pause, ma la vanità ci tormenta sempre.” Francois de La Rochefoucauld
La Vanità è una passione travolgente, traditrice, ardente…senza fine. Ti sfinisce, ma la sua è una fiamma sempre viva. Un fuoco da alimentare continuamente. La Moda in fondo si nutre di questo: della vanità dell’essere umano.
Sbaglia chi pensi che sia una caratteristica unicamente femminile. La realtà dei fatti è ben diversa e ben lontana da questo.
Sfatiamo un mito!
Avete presente quei due “bottoni” che vostro marito o il vostro fidanzato indossano negli eventi importanti? Sì, i Gemelli da polso. Sono per il genere maschile, qualcosa di irresistibile. Pregiato. L’unico gioiello che indossano volentieri!
E che le donne hanno deciso di lasciare quasi in esclusiva agli uomini.
Potrebbe trarre in inganno il loro essere nati come “decorazione”, ma in realtà sono considerati oggi “definizione di uno stile”.
Galeotta fu una meravigliosa storia d’amore…era la corte del Re Edward VIII. Il suo amore per Madame Wallis Simpson, era tale da farlo abdicare…e lei per coronare la loro promessa di felicità, lo omaggio con due Gemelli da polso in platino con pavè di diamanti…direttamente dalla Maison Cartier.
La realtà è che la vicenda della loro nascita è avvolta da una nube di mistero, ma a noi, inguaribili romantici, piace pensare che l’amore anche stavolta ci abbia messo lo zampino. In ogni caso i primi “bottoni da polso”, tenuti insieme da una maglia a catena, sono comparsi sulla scena post rinascimentale nell’abbigliamento per cerimonie di nobiltà e alta borghesia. Realizzati in oro, argento e materiali preziosi, erano oggetto per cui sarti e gioiellieri si sbizzarrivano, trovando di volta in volta forme e materiali giusti.
La moda attesta il loro uso già nel 1600, da parte dei Reali inglesi, che amavano sfoggiarli per le occasioni importanti, pubbliche e private. Il 1700 vede la prima piccola rivoluzione nei materiali: accanto a quelli preziosi, sopracitati, si aggiungono le paste di vetro.
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Ma è nella Francia del 1788 che per la prima volta fu pronunciato quello che oggi è il loro appellativo “gemelli da polso”.
Nato come un gioiello ad uso esclusivo della nobiltà, solo durante la rivoluzione industriale diventa alla portata di tutti: l’invenzione della macchina per bottoni taglia i costi di produzione e da una maggiore scelta di materiali meno ricercati.
Con la Seconda Guerra Mondiale, e il conseguente boom economico, l’idea che tale gioiello fosse associato esclusivamente all’abito da cerimonia fece sì che per un certo periodo ne scomparisse l’uso.
Fu negli anni ’80 che si ebbe un vero e proprio boom: grandi stilisti italiani e di tutto il mondo iniziarono a proporre i gemelli da polso come un accessorio da indossare non solo con eleganti abiti da cerimonia, ma anche per abbigliamento casual e sportivo.
A proposito di abbigliamento sportivo, è stato proprio grazie allo sport che nel mondo nacque una vera e propria mania per i gemelli da polso.. In Inghilterra e in Francia i gioielli da polso sportivi erano e sono una moda molto seguita, soprattutto nella pratica del Golf, da sempre lo sport praticato da ceti sociali elevati.
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Carmela Barbato